ESG Outlook: osservatorio CRIF sulla sostenibilità di imprese, individui e immobili

L’ESG Outlook fotografa lo stato dell’arte sulle tematiche Environmental, Social e Governance in Italia di imprese, privati e immobili sulla base del vasto patrimonio informativo e analytics ESG consolidato nel corso degli anni da CRIF. In particolare, fornisce una panoramica dettagliata sul livello di adeguatezza ESG delle aziende italiane tenendo in considerazione le loro caratteristiche (dimensione, settore, area geografica) sulla base di un campione di 150 mila aziende.

  • 8% delle aziende presenta un livello molto basso di adeguatezza ESG, 60% delle aziende ha un livello medio-basso, oltre il 30% è in uno stadio avanzato del percorso di sostenibilità;
  • Le aziende con fatturato superiore a 10 milioni sono più avanti nel percorso di transizione sostenibile: 39% nelle classi ad alta e molto alta adeguatezza ESG;

  •  Fattore “E”: eterogeneità tra le PMI italiane nelle regioni e nei diversi settori. Piemonte e Lombardia le regioni migliori come attenzione con oltre il 60% delle aziende ad alto livello di adeguatezza dello score ambientale; settori più performanti sono Immobiliare e attività Leisure;

  • I settori ad alta intensità energetica (estrazione mineraria, trasporti, chimica ecc.) mostrano gli impatti più significativi in relazione al rischio di transizione: con una percentuale prevista che varia nel range del 3-8% annuo di costi sul fatturato;

  • Circa il 30% delle PMI italiane è esposto a rischi fisici con impatto alto o molto alto;

  • L’impatto dei rischi climatici acuti (eventi meteorologici estremi) appare relativamente spostato verso le fasce a rischio “alto” o “molto alto”, sono circa il 6% delle imprese coinvolte;

  • Fattore “S”: concentrazione nei valori medi dello score, ma oltre un terzo delle aziende agricole risulta in forte ritardo, l’attenzione ai temi sociali vada di pari passo con la dimensione media dell’azienda, attenzione più sviluppata nel Nord Italia e nel Lazio;

  • Fattore “G”: performance del settore farmaceutico particolarmente brillante, aziende agricole, turistiche e immobiliari hanno livelli di score bassi;

  • Interazione tra score creditizio e score ESG: i tassi di default decrescono all’aumentare dell’adeguatezza ESG;

  • Circa 1 immobile su 4 in Italia è esposto a un livello alto o molto alto di rischio fisico, il rischio sismico è molto rilevante in Italia soprattutto nelle regioni più popolate;

  • Le perdite attese per i quattro principali rischi fisici (vento, frane, inondazioni e terremoti) sono inferiori allo 0,2% per la metà circa degli immobili residenziali.

 

In conclusione, il documento approfondisce, con un capitolo dedicato, il contributo che i player finanziari possono fornire per favorire il materializzarsi della svolta “green” all’interno delle sfide della sostenibilità ed esplora anche il progetto TranspArEEnS, nato nel 2021 con la missione di fornire alle piccole e medie imprese un sistema quali-quantitativo per la valutazione dei rischi ESG.