ESG e Digital Risk Assessment per le SME: CRIF delinea le sfide e le opportunità per i player assicurativi del futuro all’evento “Italy Insurance Forum 2022”

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03/05/2022

Il 27 e 28 aprile a Milano si è tenuta la 9° edizione dell’evento annuale “Italy Insurance Forum”, al quale hanno preso parte i principali player assicurativi e insurtech sui temi riguardanti l’innovazione, lo sviluppo del settore e i trend di maggior rilievo tra cui le sfide ESG, la digital transformation, le scelte d'investimento e l’approccio data driven nei processi core dell’industry assicurativa.

I player assicurativi sono in prima linea nella gestione delle sfide poste dall’agenda 2030 fissata dall’ONU per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibili; i fattori ESG sono fortemente correlati al rischio assicurativo in particolare per il segmento corporate. Tuttavia, la relazione tra i fattori ESG e il rischio assicurativo appare ancora più evidente se ci spostiamo dalla prospettiva dei rischi che le imprese generano a quella dei rischi che le imprese subiscono.

Dal punto di vista delle calamità naturali, l’Italia infatti è il paese in Europa con maggiore rischio idrogeologico e al tempo stesso vive la contraddizione di essere un paese fortemente sottoassicurato, collocandosi infatti tra gli ultimi posti nell’Unione Europea. In tale contesto, appare di fondamentale importanza creare le condizioni affinché le compagnie assicurative possano essere sempre più al fianco di privati e imprese nella gestione dei rischi climatici.

Filippo Sirotti, Senior Offering Development Director di CRIF, è intervenuto alla tavola rotonda dedicata alle tematiche relative alla sostenibilità e al cambiamento climatico.  Durante il suo intervento ha sottolineato l’importanza per le compagnie di avere a disposizione strumenti più precisi e sofisticati per la lettura delle istanze ESG al fine di elaborare un pricing più corretto e mirato, con benefici sia in termini di competitività dell’impresa sia di miglior servizio/copertura per la collettività degli assicurati.

“Affrontare con successo le istanze ESG significa conoscere in maniera approfondita i fenomeni e gli interlocutori – in primis le aziende con cui la compagnia si relaziona – su tre assi principali: adeguatezza ambientale, sociale e di governance. A supporto dei player assicurativi su questa sfida, CRIF mette a disposizione lo score ESG sintetico e un ricchissimo data lake di oltre 100 variabili e KPI (disponibili per gli oltre 5 milioni di aziende italiane), grazie alla combinazione di dati individuali e settoriali reperiti in automatico, a partire dalla sola partita IVA” – ha affermato Sirotti. In questo contesto si inserisce anche, Synesgy, la  piattaforma globale sviluppata da CRIF per la raccolta di questionari in formato digitale che le aziende possono compilare e aggiornare direttamente e che vengono messi a disposizione della Compagnia per integrare il proprio patrimonio informativo e verificare la sostenibilità dei propri clienti, partner e fornitori.

“Abbiamo osservato sul campo come le aziende più attente agli aspetti ambientali, sociali e di governance, vale a dire alla sostenibilità del proprio business, si rivelino come le più prudenti e virtuose nella gestione dei rischi e quindi meno soggette al sinistro, in breve i migliori clienti per le compagnie” – ha concluso Sirotti.

Guarda la videointervista a Filippo Sirotti 



In Italia, a seguito anche dello shock pandemico, le imprese sono diventante più consapevoli dei rischi a cui sono esposte e molto più attente verso quei rischi nuovi e potenziali difficilmente prevedibili (cyberisk e  rischi catastrofali). La crescente consapevolezza sta spingendo le imprese alla ricerca di nuove coperture e servizi dedicati. In questo scenario, per cogliere tutte le opportunità, i player assicurativi devono essere maggiormente efficienti nei loro processi di sottoscrizione e valutazione del rischio facendo leva sul forte incremento di dati a loro disposizione e delle tecnonolgie digitali.

Al fine di supportare i player nel processo core di risk assessement e underwriting, CRIF ha lanciato la soluzione Digital Risk Assessment che a partire dalla partita IVA fornisce lo stato di rischio dell’impresa cliente in un report digitale sempre aggiornato grazie a un ampio patrimonio informativo, tecniche di AI e advanced analytics che permettono di trasformare in logica data-driven il processo di valutazione SME a fini assicurativi.

“Le imprese hanno certamente aumentato la loro consapevolezza verso i rischi a cui sono esposte. Lo dimostra la recente ricerca Next Level for Insurance - SME segment svolta da CRIF  in collaborazione con Nomisma e Italian Insurtech Association: solo  il 62% delle imprese risulta assicurato, vale a dire che oltre 1 milione e 600 mila PMI in Italia non hanno coperture. Tuttavia, strumenti e servizi digitali permettono di ottimizzare i customer journey e di far evolvere la relazione tra imprese, Broker e Compagnie in una logica win-win. In questa prospettiva, nasce Digital Risk Assessment di CRIF, un asset modulare e dinamico che può essere agilmente integrato nei processi di underwriting della compagnia. Questo grazie a 4 moduli sinergici: valutazione preliminare dell’impresa a partire dai dati ufficiali e analytics; valutazione preliminare del rischio basata sulle informazioni relative al bene esposto, mappe di rischio e alert; valutazione tecnica tramite un questionario completo e profilato per tipologia di impresa e supportato dai servizi di remote collaboration; finalizzazione di un dossier aziendale nel quale vengono riassunti i dati dei tre moduli precedenti” – ha spiegato Elisabetta Di Luca, Principal - Offering Development di CRIF per il mercato assicurativo italiano, che nella seconda giornata dell’Insurance Forum ha preso parte all’intervento “Digital risk assessment: il futuro dell'underwriting”.

Digital Risk Assessment: Dinamico, Real-time, Affidabile



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