Evidenze dell’Osservatorio CRIF sui privati, titolari effettivi e gruppi aziendali
L’implementazione di un solido sistema di verifica antiriciclaggio costituisce un’operazione complessa e costosa per le istituzioni finanziarie e le aziende.
Si tratta di un investimento che non può essere ignorato se si pensa alle restrizioni di legge e alla necessità di adeguarsi a un quadro normativo in continua evoluzione a livello europeo, nonché alla necessità di mitigare possibili rischi sanzionatori e danni reputazionali.
L’importanza di un processo Know Your Customer (KYC) efficiente risulta ulteriormente accentuata dall’attuale contesto di forte digitalizzazione. Si registra, infatti, un incremento esponenziale delle richieste di verifica dell’identità, da gestire in tempo reale e senza interazione fisica con il cliente, esponendo così a maggiori rischi di
attività illecite.
CRIF è un partner strategico per le istituzioni finanziarie e per le imprese, offrendo soluzioni innovative che ottimizzano i processi decisionali. In particolare, in ambito KYC, CRIF fornisce un supporto fondamentale per incrementare la redditività, ridurre i costi e mitigare i rischi reputazionali, garantendo sempre il pieno rispetto delle normative e l’analisi approfondita dei dati.
L’Osservatorio “Know Your Customer & Business Lookout” si fonda sul CRIF Information Core - l’ecosistema di dati con oltre 40 fonti informative e 100 algoritmi - e fa leva su più di 15 anni di esperienza in ambito antifrode e antiriciclaggio di CRIF.
L’analisi presentata in questo report è stata effettuata su dati 2024, analizzando complessivamente un campione di circa 2 milioni di persone fisiche e 5,8 milioni di imprese (di cui 2 milioni società di capitali) per tracciare le principali caratteristiche dei soggetti ed esiti KYC di oltre 150 player finanziari italiani.
Le tre principali dimensioni di analisi dello studio:
• profilo dei privati, analizzando caratteristiche sociodemografiche, situazioni creditizie anomale e collegamenti con imprese in settori a rischio;
• presenza in liste AML di privati e titolari effettivi;
• profilo delle imprese, analizzando la complessità della catena partecipativa e dei gruppi aziendali con un focus sui collegamenti con Paesi esteri.