Come garantire la redditività in un contesto di aumento dei tassi di default? Questo è stato il tema centrale degli interventi CRIF all’evento “Supervision, Risks & Profitability” organizzato da ABI.
Credito alle imprese: trend, rischi e strategie per il banking italiano
Durante la tavola rotonda dedicata al ruolo delle società di consulenza, Antonio Deledda, Executive Director di CRIF, ha illustrato le principali evidenze del CRIF Market Outlook sull’attuale scenario del settore banking. “Dal 2010 ad oggi, gli impieghi bancari alle imprese sono scesi da oltre 900 a circa 600 miliardi di euro, con una contrazione media annua del 2,5%, in netto contrasto con la crescita del PIL nominale (+2,5%). Sul fronte della rischiosità, i tassi di default, seppur ancora contenuti, mostrano segnali di rialzo. In particolare, l’indice si è attestato al 2,74% per le società di capitali a fine 2024, con previsioni che indicano un possibile aumento fino al 3,4% nel 2025 e, in uno scenario avverso, fino al 4,6% nel 2026. Il sistema bancario sta attraversando uno dei momenti migliori dal 2000 ad oggi. Tuttavia, per mantenere la redditività in uno scenario di incremento dei tassi di default le banche dovranno affrontare tre sfide chiave: riduzione dei costi operativi, innovazione tecnologica e supporto alle micro e piccole imprese” – ha spiegato Deledda. Sul fronte dell’innovazione, ha inoltre sottolineato il ruolo centrale giocato dall’intelligenza artificiale: “L’AI ha un impatto pervasivo su tutti i processi e prodotti finanziari. CRIF investe da sempre fortemente nella ricerca e nello sviluppo, in particolare oggi nelle tecnologie GenAI. Riteniamo che integrare sinergicamente esperienza, tecnologie e risorse umane sia fondamentale per costruire un sistema bancario resiliente, efficiente e sostenibile”.
Mutui e Property Value: come cambia il credito immobiliare con Basilea IV
Nella seconda giornata dell’evento annuale ABI, Stefano Magnolfi, Executive Director di CRIF Real Estate Services, ha contribuito al confronto sull’andamento e sfide del credito immobiliare. “Nel 2024, la progressiva riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE ha favorito condizioni più favorevoli per l’accesso al credito. Nello specifico, abbiamo visto una crescita dei mutui ipotecari alle famiglie di circa il 6%, dopo la contrazione del biennio 2022-2023, grazie anche al sostegno delle surroghe e della ripresa del mercato immobiliare (+1,3% nelle compravendite residenziali). Anche i primi mesi del 2025 confermano il trend positivo, con la domanda di mutui ipotecari che è cresciuta di circa il 20%” – ha commentato Magnolfi.
Infine, nel suo intervento, Magnolfi ha approfondito il concetto di Property Value, il nuovo valore prudenziale richiesto alle banche da Basilea IV per la valutazione degli immobili a garanzia del credito. “Con il Property Value si evolve necessariamente anche la figura del perito, a cui non è più richiesto solamente di conoscere il mercato immobiliare attuale; deve infatti anche considerare i rischi futuri, per fornire valutazioni prospettiche e strutturate, che integrino prudenza, contesto e sostenibilità e che siano rivolte anche alla funzione di Risk Management della banca” – ha concluso Magnolfi.