In forte recupero le richieste di credito da parte delle famiglie post Lockdown

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07/07/2020

Per meglio contestualizzare la dinamica in atto, dalle analisi effettuate da CRIF sul proprio Sistema di Informazioni Creditizie emergono chiari segnali di ripresa relativamente al numero di richieste di credito presentate dalle famiglie dopo la flessione registrata a seguito del lockdown disposto dal Governo per contenere la diffusione della pandemia di Covid-19.

Prendendo come valore di riferimento la situazione pre lockdown, il picco negativo è stato registrato nelle due settimane comprese tra il 23 marzo e il 5 aprile, quando i volumi si sono attestati intorno alla metà di quelli precedenti. Dalla settimana successiva è però iniziato un percorso di progressivo recupero, seppur con intensità differenti a seconda delle diverse forme tecniche considerate, per arrivare nella settimana compresa tra l’11 e il 17 maggio a volumi di richieste tornati al di sopra di quelli della settimana indice. Nelle settimane successive il trend di crescita si è ulteriormente consolidato per arrivare al 137% nella settimana tra il 22 e il 28 giugno.

Fonte: CRIF

Per quanto riguarda i mutui immobiliari, dopo aver visto le richieste toccare il picco negativo tra il 23 e il 5 aprile (immediatamente dopo il varo del lockdown gli istituti di credito avevano comunque una ‘coda’ di istruttorie già in lavorazione), quando i volumi si sono attestati rispettivamente al 49% e al 51% rispetto a quelli che si registravano prima del lockdown, a partire dalla settimana iniziata il 6 aprile è iniziato un percorso di costante seppur lento recupero, che nell’ultima settimana di giugno ha visto i volumi attestarsi al 108% rispetto alla settimana indice.

Relativamente alle richieste di prestiti personali, la fase di debolezza è risultata più prolungata, perdurando sostanzialmente fino alla settimana iniziata il 4 maggio in cui è evidente il cambio di passo che ha riportato i volumi al 117% nell’ultima settimana di osservazione. Tra tutte le forme tecniche considerate, è quella che complessivamente ha risentito maggiormente della situazione emergenziale, con le famiglie che hanno adottato un atteggiamento attendista e prudente.

Dinamica molto diversa è quella fatta registrare dai prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, arredamento, elettronica, elettrodomestici, impianti per l’efficientamento energetico della casa, spese mediche, palestre, tempo libero, etc.). Nello specifico, questa forma tecnica è quella che più di tutte ha risentito maggiormente della chiusura degli esercizi commerciali disposta dal Governo per fronteggiare la diffusione dell’epidemia, arrivando per alcune settimane ad assestarsi a un terzo dei volumi pre-lockdown, ma è anche quella che ha mostrato un più deciso recupero, al punto che nella settimana compresa tra il 22 e il 28 giugno i volumi si sono attestati al 247%. Questo potrebbe stare a significare che, durante la fase di maggior incertezza e di impossibilità fisica di effettuare acquisti se non attraverso il canale online, le famiglie avevano posticipato i propri progetti di acquisto mentre con la riapertura sono tornate ad attivarsi con decisione sul fronte dei consumi, anche nella componente dei beni durevoli, sostenuti da un finanziamento.

Segnali incoraggianti arrivano anche dal fronte delle richieste di carte di credito che, dopo una naturale flessione perdurata alcune settimane, a partire dalla metà di aprile hanno intrapreso un percorso di deciso rientro verso la normalità, tanto che nell’ultima settimana monitorata i volumi di richieste sono risultati pari al 130% di quelli pre-lockdown.

 

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