Dati e ESG per la transizione assicurativa: il supporto strategico di CRIF

Il 20 e il 21 novembre, presso il Luiss Hub di Milano, si è tenuta la sesta edizione dell’Insurtech Summit organizzato dall’Italian Insurtech Association (IIA): uno dei principali momenti di incontro per parlare di innovazione, tecnologia e inclusione nel settore assicurativo.

Nel corso della seconda giornata, Giuseppe Dosi, Head of Insurance Market di CRIF, e Michele Frigeri, Data Science Manager di CRIF, hanno presentato uno studio dal titolo “Valutazione ESG e Rischio Climatico: Nuove Frontiere per la Pricing Sophistication Assicurativa”.

I danni economici causati dagli eventi climatici avversi in Italia hanno superato i 6 miliardi di euro, di cui circa 5,5 miliardi riconducibili a eventi atmosferici. Il Paese resta tra i più esposti d’Europa, con una copertura assicurativa ancora molto limitata: solo il 22% dei beni risulta assicurato contro le calamità naturali, a fronte di una media mondiale del 43%.

In un contesto di marcata sottoassicurazione ed eventi estremi sempre più frequenti e severi, la sofisticazione del pricing in ambito assicurativo è la chiave per essere competitivi salvaguardando la sostenibilità del business.

Il rischio atmosferico, come il rischio assicurativo in generale, non dipende solo da fattori oggettivi come la pericolosità geografica o la vulnerabilità dei beni, che stanno alla base della scienza assicurativa. Esiste un rischio soggettivo, ovvero relativo ai comportamenti dell’assicurato, che incide in modo significativo sul livello di rischio atteso. Questo vale per tutti i rischi e per tutti i segmenti di clientela. Per il rischio grandine abbiamo dimostrato inequivocabilmente come, a parità di rischio oggettivo, le imprese con alta attitudine ESG abbiano una frequenza sinistri di 60 punti più bassa rispetto a quelle con bassa attitudine.

“L’integrazione delle componenti oggettive e soggettive del rischio, in particolare l’attitudine ESG, consente alle Compagnie di modulare premi e condizioni in funzione della sostenibilità delle imprese assicurate. L’ESG si dimostra essere non solo una variabile reputazionale, ma un elemento tecnico decisivo per la valutazione del rischio e per la crescita sostenibile del settore” - dichiara Michele Frigeri, Data Science Manager di CRIF

Dati e AI sono ormai essenziali per affinare la valutazione del rischio e comprendere le esigenze dei clienti: sono la chiave per colmare il protection gap, ampliare l’accesso alle coperture e costruire un mercato assicurativo più moderno e inclusivo. L’analisi diventa ancora più efficace quando, oltre alle tecniche avanzate, si considerano le caratteristiche del soggetto assicurato. Questo vale per ogni segmento: a parità di rischio grandine, le aziende più attente ai criteri ESG registrano frequenze di sinistri significativamente diverse. La direzione è chiara: chi saprà integrare davvero questi modelli guiderà la prossima fase di sviluppo del settore” - spiega Giuseppe Dosi, Head of Insurance di CRIF.