CRIF al Forum Agrifood Monitor tra incertezza e competitività

02/12/2025

Il 1° dicembre si è tenuta la IX edizione del Forum Agrifood Monitor realizzato da Nomisma. L’incontro ha offerto importanti spunti di riflessione sul mercato agroalimentare e sulle sfide del settore.

CRIF, partner dell’evento, ha contribuito al dibattito illustrando le dinamiche creditizie e dei pagamenti dell’industria alimentare italiana.

Gli effetti dello scenario: dinamiche dei pagamenti e trend creditizi dell’industria alimentare italiana

La dinamica del fatturato del comparto alimentare mostra tassi di crescita superiori rispetto alla mediana italiana. Sul fronte della marginalità, anche per effetto dell’inflazione sulla componente di energia e materie prime, il valore registrato è risultato meno marcato rispetto al periodo pre-Covid sul dato nazionale.

Dal punto di vista finanziario, invece, il comparto ha solo parzialmente ampliato la propria flessibilità finanziaria, a dispetto di quanto avvenuto in modo più marcato in altri settori. Ciononostante, il debito finanziario continua a risultare sostenibile, con un rapporto debito finanziario lordo su EBITDA mediamente pari a 2,5x e un adeguato livello di copertura degli oneri finanziari prossimo a 8x, pur in presenza dell’incremento del tasso di interesse a partire dal secondo semestre 2022.

Inoltre, le analisi prodotte da CRIF Ratings mostrano che a fine 2024, il tasso di default delle società di capitali operanti nel settore alimentare ha registrato finanche una riduzione di circa 25 punti base rispetto al 2023, a fronte di un lieve aumento di 15 punti base per l’intero comparto delle società di capitali italiane. Sebbene tale tasso di default risulti leggermente superiore alla media dell’economia italiana, per quasi tutti i comparti del settore alimentare si è mantenuto su livelli inferiori rispetto a quelli osservati nel periodo pre-Covid.

Relativamente ai pagamenti commerciali, infine, le performance risultano molto eterogenee tra i diversi canali anche se, mediamente, tutti mostrano percentuali di ritardi gravi superiori alla media nazionale, seppur senza segni preoccupanti di aumento negli ultimi semestri.

"Pur in un contesto di incertezza, il settore alimentare italiano sta dimostrando una sostanziale stabilità dal punto di vista creditizio. L'attuale tasso di default delle società di capitali operanti nel settore si mantiene infatti nell'ordine del 3%, di poco sopra la media italiana e con dinamiche sostanzialmente omogenee nei diversi comparti. Tuttavia, la capacità di dotarsi e mantenere un'adeguata flessibilità finanziaria risulta un elemento chiave per affrontare con sufficienti margini di manovra il volatile contesto geopolitico e macroeconomico, ivi incluso l'impatto moderatamente negativo dei dazi USA” – ha commentato Simone Mirani, Managing Director di CRIF Ratings.