Sostenibilità finanziaria delle imprese Controvento: fanno la differenza piani di investimento e riserve di liquidità per superare il rialzo dei tassi

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22/12/2022

È stata presentata nei giorni scorsi la quarta edizione dell’Osservatorio “Controvento: le aziende che guidano il Paese” realizzato da Nomismain collaborazione con CRIF e CRIBIS. L’Italia continua a presentare un sistema manifatturiero a due velocità con un gruppo ristretto di imprese, denominate Controvento, che è in grado di trainare lo sviluppo e l’economia italiana riuscendo a ottenere performance straordinarie.

L’Osservatorio ha analizzato i bilanci di un campione significativo di aziende manifatturiere italiane (oltre 73mila) di cui solo il 7,1% presenta parametri di competitività Controvento in termini di crescita dei ricavi, marginalità industriale e creazione di valore aggiunto. Nello specifico, le 5.198 aziende Controvento generano l’8,9% dei ricavi, il 14% del Valore Aggiunto e il 21,4% dell’EBITDA complessivo della manifattura italiana.

L’agenda della giornata ha previsto un intervento di Simone Mirani – General Manager di CRIF Ratings – dal titolo “Sostenibilità finanziaria delle imprese Controvento”.

“Analizzando il triennio 2019-2021, che presenta tre scenari totalmente diversi fra di loro, notiamo che le aziende Controvento sono rimaste nettamente sovra performanti dal punto di vista patrimoniale. In termini di rapporto tra debiti totali e patrimonio netto, le aziende Controvento raggiungono livelli molto più bassi, quasi la metà, rispetto alle aziende del settore manifatturiero. Chi ha performato meglio sono state le aziende denominate super veterane e chi partiva già con una certa autonomia patrimoniale e con un indebitamento più contenuto è riuscito a mantenere questo atteggiamento nel corso dei tre anni” – ha spiegato Mirani.

Il buffer di liquidità supporta la resilienza e permette di cogliere opportunità

Nell’Osservatorio è stato misurato il rapporto tra la cassa disponibile in bilancio rispetto alle scadenze e quindi ai debiti a breve termine. Il trend evidenzia come le aziende Controvento siano sempre rimaste con uno stock di cassa tale da garantire un buffer sia per far fronte a emergenze sia per continuare a crescere in modo sano e sostenibile. Il rapporto complessivo tra cassa e debiti a breve termine delle aziende Controvento è sempre stato nell'ordine del 50%. Viceversa, il settore manifatturiero, che fino al 2019 tendeva a vivere con limitati stock e limitata possibilità finanziaria, ha incominciato a ragionare nell'ottica di incrementare i propri stock di liquidità per tamponare momenti di crisi e allo stesso tempo di crescere e investire.

Un tema interessante da analizzare, seppur di difficile ricostruzione, riguarda gli investimenti delle aziende del campione. Analizzando le imprese Controvento emerge chiaramente come queste ultime tendano stabilmente a investire molto di più rispetto alle altre: il rapporto tra investimenti materiali e immateriali rispetto al loro fatturato è tra il 3-4%, al contrario della manifattura italiana che ha storicamente sempre avuto un rapporto intorno al 2%. Un aspetto cruciale da considerare è che, nell’attuale mercato globalizzato e altamente competitivo, per rimanere tra le eccellenze, il business plan di un’azienda deve necessariamente prevedere importanti piani di investimento di medio e lungo periodo in misura superiore alla media. Tuttavia, a incidere sulle performance economiche non è solo la quantità dell’investimento ma anche la qualità, in particolare sui temi chiave per essere un’impresa dal futuro fiorente, ovvero digitalizzazione, innovazione e sostenibilità. Entrando nel dettaglio dei cluster delle aziende analizzate (super veterane, veterane, debuttanti e cadette), le imprese cadette nel 2020 hanno investito mediamente il 2,9% del loro fatturato, rispetto al 3,2% delle aziende Controvento. Seppur con una differenza marginale ridotta d’investimento, le aziende cadette hanno avuto effetti tangibili sulle performance economiche già a partire dall’anno successivo, ma non sufficiente per entrare nel cluster superiore.

Le aziende controvento appaiono ben equipaggiate per far fronte al rialzo dei tassi

Quest'anno è stata introdotta una novità di analisi all’interno dell’Osservatorio, ovvero una vista legata alla sostenibilità degli oneri finanziari. Il rapporto tra margine operativo lordo e oneri finanziari pagati è mediamente intorno alle 30-40 volte, il che sottolinea come le aziende siano pronte ad assorbire un incremento dei tassi, addirittura le aziende super veterane hanno un rapporto tra EBITDA e oneri finanziari che si attesta stabilmente da anni intorno alle 60 volte. Risulta evidente che da un lato l'incremento dei tassi peserà su tutte le aziende, comprese le Controvento, tuttavia queste aziende si sono mosse anticipatamente con una strategia finanziaria più a lungo termine o con logiche di copertura del tasso che aiuteranno a ridurre e mitigare gli effetti del rialzo dei tassi.

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