CRIF Credito Caffé: Frodi e cyber risk: i trend in diretta da CRIF, ascoltati onair da ogni device

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24/09/2020

Lo scorso 17 settembre durante il consueto appuntamento “CRIF credito caffè”, gli esperti CRIF hanno presentato una fotografia aggiornata del fenomeno delle frodi e del cyber risk durante e post lockdown approfondendone le principali caratteristiche, trend ed evidenze. Hanno partecipato con particolare interesse i principali player finanziari da ogni parte d’Italia e da ogni tipo di device. 

L’emergenza Covid-19 ha profondamente cambiato le abitudini degli italiani, l’utilizzo di tecnologie digitali, infatti, è in continuo aumento. CRIF ha realizzato un’analisi su un campione di richieste di credito, indirizzate verso le piattaforme di operatori del credito “nativi digitali”. L’analisi ha messo in evidenza come nei primi 8 mesi dell’anno 2020 si sia registrato un incremento del +42% delle richieste di credito rispetto allo stesso periodo del 2019. Tra questi, la crescita più robusta è relativa alla Silent generation (ovvero i nati tra il 1925 e il 1945), con un +72%, che precedono la generazione Z “Centennials” (i nati dopo il 1995) che vedono incrementare le richieste del +63%. L’aumento della percentuale di appartenenti alla Silent generation, in relazione alle richieste di credito indirizzate a piattaforme tecnologiche, indica un cambiamento delle abitudini e della cultura digitale che fa avvicinare anche le generazioni più mature a una modalità di interazione digitale.

Oggi la digitalizzazione impetuosa causata dal lockdown ha fortemente modificato la relazione tra chi eroga e chi riceve credito, portando a un assottigliamento dei controlli. Diventa, quindi, molto importante analizzare l’evoluzione di tutti i fenomeni fraudolenti e attacchi cyber registrati, in particolare durante il periodo del lockdown.

L’Osservatorio CRIF – Mister Credit  sulle Frodi creditizie e furto di identità evidenzia come dopo l’esplosione dei casi nel 2019 (+19,7%) il lockdown sia riuscito a frenare la crescita delle frodi creditizie. Numerosi sono stati i casi di frode sulle carte di credito, che hanno reso più lunghi e complessi i tempi di scoperta della frode. Le principali vittime di questo fenomeno fraudolento sono stati uomini under trenta, residenti in Campania.

Scopri l'infografica dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit

Ponendo l’attenzione al comparto imprese emerge, come sottolineato da un originale studio CRIF, che lo 0,09% delle aziende oggetto di analisi ha un comportamento fraudolento, con una percentuale dello 0,1% nel caso delle società di capitali e 0,08% nel caso di società di persone/ditte individuali. Tali percentuali, nonostante sembrino residuali, non sono da sottovalutare e, in considerazione dei possibili importi elevati dell’operazione di finanziamento, possono generare, oltre a un ingente danno reputazionale, l’insorgere di costi legali: un vero problema sul conto economico.

Con l’aumentare del ricorso agli strumenti digitali, si osserva un aumento di truffe online. Il cyber risk è sempre più diffuso, infatti, ogni giorno aumenta il numero di persone e imprese colpite.

In tal senso, CRIF sta realizzando un osservatorio sul fenomeno Cyber per capire i principali trend che riguardano i dati scambiati, la tipologia di informazioni, gli ambiti in cui si concentra il traffico dati e i paesi maggiormente esposti. l’Osservatorio mira a sottolineare i rischi a cui sono esposti, quotidianamente, individui e business, ha l’obiettivo di valutare i principali trend e offrire alcuni spunti per fronteggiare il rischio cyber. Le attività degli hacker non si sono fermate a causa della pandemia, anzi, continuano ad avere una grande rilevanza anche nel 2020. Infatti, i dati del primo semestre 2020 dell’Osservatorio CRIF sui rischi Cyber confermano un numero di clienti allertati - sull’ utilizzo improprio dei dati personali - in aumento del +26,6% rispetto al secondo semestre del 2019.

Come sta reagendo il credito rispetto all’aumento dell’utilizzo delle tecnologie digitali?

Secondo un’analisi realizzata dal CRIF information Core, l'ecosistema di dati "aumentati" del Gruppo CRIF che integra oltre 40 fonti informative, pubbliche, proprietarie e derivanti da partnership esclusive, emerge come l’utilizzo di documenti contraffatti o non riconducibili al soggetto sia in diminuzione, mentre si evidenzia la rischiosità legata all’utilizzo di passaporti esistenti ma non appartenenti al soggetto (+75%) o permessi di soggiorno inesistenti (+62,5%).

Infine, allargando lo sguardo oltre confine, i dati che registriamo sulle transazioni e-commerce in Svizzera e Germania vedono una crescita significativa dei volumi (+43%) nel periodo Covid.  

Non sei riuscito a partecipare al livestreaming? Approfondisci i dati raccontati durante la diretta e gli atti disponibili su CRIF Finance Next.  

Per saperne di più: marketing@crif.com