Il 93% delle imprese garantite dai confidi sono eleggibili al PNRR

Area Stampa
22/06/2022

Il 2,2% delle imprese risulta “fortemente eleggibile”: sono in prevalenza società di capitali (nel 68% dei casi), operano nelle costruzioni (29,8%) e nell’industria (29,1%) e sono attive in Lombardia (19%), Veneto (14,6%) ed Emilia Romagna (13%).


Bologna, 22 giugno 2022 - Il 93% delle imprese garantite da Confidi risultano complessivamente eleggibili al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e di queste il 2,2% mostrano una forte eleggibilità.

Queste alcune evidenze emerse da una ricerca realizzata da CRIF in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e condotta su un campione di circa 100.000 imprese garantite da quasi 100 Confidi (vigilati e non) al 31 marzo 2022. Sull’ecosistema di dati proprietari CRIF alla base dell’analisi è stata associata per ciascuna impresa una valutazione di eleggibilità sulla base del PNRR-Index([1]), sia a livello sintetico (complessivo) per tutte le missioni sia per le singole missioni in cui si articola il PNRR.

“Scopo dell’analisi – la prima di questo genere su una scala così ampia - è evidenziare e analizzare secondo diversi livelli di aggregazione (geografico, settoriale, forma giuridica, ecc.) le differenze nella popolazione di imprese in termini di requisiti di accesso ai fondi del PNRR. Si vuole fornire una chiave di lettura sintetica, in quanto frutto dell’aggregazione dei dati, ma al tempo efficace, che si ritiene possa essere utile ai Confidi al fine di indirizzare le proprie politiche e strategie di consulenza, assistenza - ed eventualmente finanziamento - ai soci nell’accesso a tali fondi” - commenta il prof. Lorenzo Gai dell’Università degli Studi di Firenze.

“Le iniziative collegate al PNRR aprono importanti opportunità per le imprese e per i player finanziari che, da un lato, possono giocare un ruolo di advisory verso le imprese stesse facendo conoscere i bandi e le agevolazioni di finanza aperti sul territorio, e dall'altro possono selezionare e accompagnare le imprese - in portafoglio o prospect - più virtuose e in linea con i singoli capitoli di investimento definiti dal Piano e con le proprie politiche di sviluppo. Per farlo devono però dotarsi di un mix di nuove competenze, dati e analytics ’ready to use’”, commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.

Nello specifico, dall’analisi settoriale è emerso come quello Primario (99,4%) e delle Costruzioni (97%) siano i macrosettori con la maggiore incidenza di imprese complessivamente eleggibili (eleggibilità forte e debole).

Servizi, Commercio e Industria registrano invece le maggiori quote di imprese non eleggibili.

Macro settore

Eleggibile forte

Eleggibile debole

Non eleggibile

PRIMARIO

5,58%

 

93,81%

 

0,60%

 

COMMERCIO

1,07%

 

90,39%

 

8,54%

 

COSTRUZIONI

4,96%

 

92,00%

 

3,04%

 

INDUSTRIA

3,30%

 

89,53%

 

7,17%

 

SERVIZI

1,02%

 

89,90%

 

9,08%

 

Totale

2,23%

 

90,43%

 

7,34%

 

Fonte: ricerca CRIF – Università degli Studi di Firenze “Confidi e PNRR: quali opportunità per le imprese socie?”

 

Dal punto di vista dell’analisi per Regione, Trentino (97,8%), Valle d’Aosta (97,1%) e Calabria (95,6%) risultano le aree più virtuose per incidenza di imprese eleggibili (con eleggibilità forte e debole), mentre Lazio (15,1%), Campania (13,5%), Puglia (12,3%) e Liguria (12,2%) presentano i maggiori valori di aziende «non eleggibili».

Imprese eleggibili per regione

Le imprese con forte eleggibilità

Dall’analisi emerge che le imprese a eleggibilità forte sono per lo più società di capitali (nel 68% dei casi) in termini di forma giuridica, e appartengono ai settori Costruzioni (29,8% del totale) e Industria (29,1%) sotto il profilo del macro-settore merceologico.

Imprese fortemente eleggibili per forma giuridica e macrosettore

Eleggibilità forte

 

 

Ditta Individuale

9,80%

 

Società di Persone

22,18%

 

Società di Capitali

68,02%

 

Totale complessivo

100,00%

 

 

Eleggibilità forte

   

PRIMARIO

12,17%

 

COMMERCIO

12,50%

 

COSTRUZIONI

29,82%

 

INDUSTRIA

29,11%

 

SERVIZI

16,39%

 

Totale complessivo

100,00%

 

Fonte: ricerca CRIF – Università degli Studi di Firenze “Confidi e PNRR: quali opportunità per le imprese socie?”

 

Entrando nel dettaglio dei settori ATECO, i principali nell’ambito del settore Costruzioni sono quelli relativi alla costruzione di edifici residenziali e non residenziali, installazione di impianti elettrici e idraulici e costruzione di strade e autostrade, mentre per l’industria sono relativi alla depurazione delle acque, produzione di energia elettrica, raccolta di rifiuti e fabbricazione di carrozzerie e altre parti per autoveicoli.

Per le imprese a Eleggibilità forte si registra, infine, una marcata concentrazione geografica nel Centro-Nord, con Lombardia (19% del totale), Veneto (14,6%) ed Emilia Romagna (13%) a guidare la classifica, seguite da Sicilia (7,2%), Piemonte (6%) e Marche (5,3%).

 

Imprese fortemente eleggibili per Regione

Eleggibilità forte

 

 

01-PIEMONTE

5,97%

 

02-VALLE D'AOSTA

2,08%

 

03-LOMBARDIA

19,01%

 

04-TRENTINO-ALTO ADIGE

1,48%

 

05-VENETO

14,63%

 

06-FRIULI-VENEZIA GIULIA

7,01%

 

07-LIGURIA

0,38%

 

08-EMILIA-ROMAGNA

13,15%

 

09-TOSCANA

7,56%

 

10-UMBRIA

1,70%

 

11-MARCHE

5,32%

 

12-LAZIO

4,16%

 

13-ABRUZZO

1,48%

 

14-MOLISE

0,27%

 

15-CAMPANIA

1,86%

 

16-PUGLIA

3,07%

 

17-BASILICATA

1,26%

 

18-CALABRIA

0,05%

 

19-SICILIA

7,23%

 

20-SARDEGNA

2,30%

 

Totale complessivo

100,00%

 

Fonte: ricerca CRIF – Università degli Studi di Firenze “Confidi e PNRR: quali opportunità per le imprese socie?”

 

Focus su investimenti transizione 4.0, cybersecurity e creazione di imprese femminili

La ricerca CRIF-Unifi ha realizzato anche un focus su alcuni specifici investimenti: transizione 4.0, cyber security e creazione di imprese femminili.

Relativamente alla Transizione 4.0, circa il 5% delle imprese risulta avere una eleggibilità elevata, valore superiore alla media del campione. D’altronde si tratta di ambiti fondamentali per favorire il processo di transizione digitale del sistema produttivo, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, nonché per accrescere le competenze tecnologiche dei lavoratori.

Analisi su investimento transizione 4.0

Etichette di riga

Eleggibile forte

Eleggibile debole

Non eleggibile

Ditta Individuale

1,29%

96,33%

2,38%

Società di Persone

5,40%

85,43%

9,17%

Società di Capitali

9,54%

59,45%

31,01%

Totale complessivo

5,50%

79,48%

15,02%

Fonte: ricerca CRIF – Università degli Studi di Firenze “Confidi e PNRR: quali opportunità per le imprese socie?”

 

Per quanto riguarda la cybersecurity, sono pochissime le aziende che risultano eleggibili (1,5% del totale). Tale risultato è fortemente dipendente dalla specificità dell’investimento, il quale richiede requisiti in grado di essere soddisfatti solo da un ristretto numero di aziende. Principalmente si tratta di società di medio-grandi dimensioni, con sistemi informatici autonomi e più appetibili per i Cyber Criminali, che tipicamente sono meno presenti nei portafogli dei Confidi, caratterizzati da una incidenza elevata di imprese medio piccole.

Analisi su investimento cyber security

Etichette di riga

Eleggibile forte

Eleggibile debole

Non eleggibile

Ditta Individuale

0,00%

0,45%

99,55%

Società di Persone

0,05%

0,78%

99,17%

Società di Capitali

0,28%

2,63%

97,09%

Totale complessivo

0,12%

1,36%

98,52%

Fonte: ricerca CRIF – Università degli Studi di Firenze “Confidi e PNRR: quali opportunità per le imprese socie?”

 

Relativamente alla creazione di imprese femminili, 1 su 5 risulta eleggibile, con il 2,12% di imprese con un’eleggibilità forte. L’incidenza più elevata si riscontra nelle Ditte individuali (imprese e professionisti), probabilmente perché è più immediato e agevole, per un’imprenditrice, partire con tale veste giuridica.

Analisi su investimento creazione imprese femminili
 

Eleggibile forte

Eleggibile debole

Non eleggibile

Ditta Individuale

2,08%

26,04%

71,88%

Società di Persone

1,89%

12,06%

86,05%

Società di Capitali

2,30%

12,62%

85,07%

Totale complessivo

2,12%

17,25%

80,63%

Fonte: ricerca CRIF – Università degli Studi di Firenze “Confidi e PNRR: quali opportunità per le imprese socie?”

([1]) CRIF ha analizzato la totalità di 5.187.697 imprese attive sul territorio italiano mediante l’applicazione di una suite di indicatori “PNRR-Index” di nuova generazione: tali indicatori valutano l’eleggibilità delle imprese per i singoli investimenti. Ad esempio relativamente alla Transizione 4.0, le principali componenti considerate dal PNRR-Index comprendono il livello di innovazione (misurato ad esempio sulla registrazione di brevetti recenti), la digital attitude dell’impresa, il livello di internazionalizzazione e l’identificazione automatica (mediante strumenti evoluti di text mining e web scraping) delle Imprese con caratteristiche comuni a quelle vincitrici del bando “Industria 4.0”.